Appennino Perduto Gold Iii


  • 33.6 km

    Distance

  • 1630 m

    Elevation Gain

  • 1564 m

    Elevation Loss

  • 1236 m

    Max height

  • 406 m

    Min height

  • Road

  • Equip

  • Skill

  • Effort

Descrizione del percorso



Dalle sponde del Torrente Fluvione, più precisamente dall’abitato di Uscerno si sale su bitume al paesino di Abetito. Inzia qui una ripida carrareccia fatta di terra e “rattoppi” di cemento che risale una costa che offre grandiosa visuale sul Monte Vettore. Si intercetta a sinistra il sentiero C.A.I. che entra nella boscaglia e avanza sempre erto sino alle pendici del Monte Pianamonte. A sinistra prendiamo dapprima il sentiero 403 ed a seguire il 402 per Agore. In prossimità della Vena Rapolara giriamo a sinistra imboccando la temuta traccia 424. Quest’ultima, con le sue famigerate “svolte” (ovvero tornanti talmente stretti e ripidi che solo i riders più funambolici riescono a superare) scende vertiginosa all’abitato di Piandelloro. Una volta entrati in paese, lo si attraversa passando dinanzi ad un vecchio lavatoio per poi approdare al cancelletto di partenza posto a destra in corrispondenza dell’inizio del sentiero n. 425. Il Fosso di Piandelloro è uno di quei trail annoverati come “tosti” pertanto sconsigliato a bikers inesperti e dotati di mezzi non adatti. Usciti dall’impervio fossato incrociamo la strada asfaltata, svoltiamo a sinistra e poi ancora a sinistra per le frazioni di Vallefusella e Forcella inerpicandoci su per antiche mulattiere. Superata una fonte la pendenza si accentua arrivando al Colle Fosti (nella zona denominata Piana della Forchetta) dal quale si gode di un bel panorama sulla Valle del Tronto e sulla Montagna dei Fiori. Transitiamo dinanzi ad una ex chiesetta sconsacrata, percorriamo un tratto di strada forestale per poi risalire andando ad incrociare la via principale che sale da Ponte d’Arli. Girato a sinistra pedaliamo su crinali montuosi (teatro, anni or sono, di giganteschi incendi) passando poi nel bel mezzo del borgo di Sala. Più avanti seguiamo a sinistra l’indicazione per Piandelloro fino ad incrociare l’ennesima carrareccia che porta al Casale Lavaturo. Ivi giunti, la traccia invita a proseguire diritti ma se si presta attenzione è possibile subito individuare sulla sinistra un piccolo camminamento di pastori (non segnalato) che prima passa davanti ad un rudere per poi divenire sempre più evidente. E’ il vetusto sentiero per Fonte Frigida, attualmente flagellato dal passaggio di trattori per garantire l’accesso a fondi privati. Bici in spalla si procede per Fonte Frigida dove ritroviamo la via n. 403. Dalla fonte occorre circa mezz’ora di cammino (prevalentemente bici in spalla) per raggiungere la parte sommitale della Costa della Rota. Sulla destra ha inizio la lunga e poliedrica discesa per il “regno del boulder” : Meschia. La traccia si sostanzia di un primo tratto in single track nella boscaglia mentre nel secondo tratto si viaggia forsennati su roccia arenaria. Raggiunta Meschia si effettua una breve incursione tra le sue famosissime formazioni rocciose che richiamano ogni anno orde di amanti dell’arrampicata. Il finale è un gran finale! Un single track degno di nota costeggia il fossato che sfocia sul torrente Fluvione…ciliegina su una torta che a molti potrà anche risultare alquanto indigesta!!


CINGHIALE 20/12/2012 Uscerno (AP)


http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/9056

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