Sibillini: anello del settore centro - meridionale


  • 65.1 km

    Distance

  • 2989 m

    Elevation Gain

  • 2994 m

    Elevation Loss

  • 2115 m

    Max height

  • 671 m

    Min height

  • Road

  • Equip

  • Skill

  • Effort

Descrizione del percorso



L’itinerario si presenta alquanto duro e potrebbe essere percorso anche in senso orario. La partenza può essere fissata in differenti zone ma nel caso di specie è la località di San Giorgio all’Isola il punto dal quale inizia il nostro lungo viaggio tra i massicci della settore meridionale dei Monti Sibillini. Incominciamo a pedalare subito in salita ed effettuata una svolta a dx, raggiungiamo dapprima la frazione di Ropaga per poi attraversare Montemonaco. Aggirando il centro storico di questo comune ai piedi del Monte Sibilla è possibile già ammirare la verdeggiante Valle dell’Aso. Continuiamo su strada asfaltata scorrevole passando per Collina (ove a sx lasciamo la pedemontana del Monte Sibilla) e arriviamo agevolmente a Isola di San Biagio per proseguire fino a Rubbiano. Ivi giunti ci si affila alle calcagna il solito cagnolino del posto il quale ci accompagna scodinzolante per la traccia n.221 C.A.I. la quale scivola sorniona nella Gola dell’Infernaccio. A proposito di questo luogo molto frequentato e dal nome blasfemo, mi preme fare una raccomandazione: l’Infernaccio va percorso con cautela evitando i periodi di scioglimento delle nevi in quanto la zona si rivela spessissimo teatro di gigantesche frane, per non parlare poi della neve che potrebbe rendere difficoltoso il passaggio anche se si è ad inizio estate. Ed è proprio ciò che è accaduto a noi, costretti a vagare tra cumuli di neve e tronchi accatastati dalle forze della natura. Risultato, circa un’ora e mezza persa per un passaggio da vietkong. Finalmente, usciti indenni dall’opprimente gola, transitiamo nella ridente zona della Sorgente del Tenna dalla quale parte la carrareccia (sentiero n.222) che sale verso Passo Cattivo. Il passaggio dai 1178m della Sorgente del Tenna ai quasi 1900m di Passo Cattivo richiedono buone gambe e spirito di sopportazione. Considerato quello che ci attende nel prosieguo dell’itinerario l’ascesa costituisce una vera mazzata psicologica. Arrancando tra i piedi del Pizzo di Berro e Cima Cannafusto giungiamo a Passo Cattivo dal quale la stupende visuali sulla Val di Tenna da un lato e sulla val di Panico dall’altro, ci ripagano ampiamente delle sforzo compiuto. Abbandoniamo la carrareccia per la lunga traccia che porta sulla Cima di Vallinfante ed aggira il monte Porche sulla dx. Giungiamo nella suggestiva area tra Palazzo Borghese e Sasso Borghese. A sx scende il famigerato Sentiero dello Zappacenere mentre seguendo il crinale montuoso si arriva sino in vetta al Monte Argentella. Noi scegliamo di percorrere la Strada Imperiale fino alla Capanna Ghezzi per poi, passando tra i Colli Alti e Bassi, arrivare poco sotto Castelluccio. Il cielo intanto si fa scuro e minaccioso. Come da previsioni meteo ampiamente pronosticato, sono in arrivo forti precipitazioni a carattere temporalesco e i miei due compagni di viaggio sono già stanchi, in preda ai crampi….in gergo praticamente cotti!! La domanda sorge spontanea…” e adesso chi ci torna adesso dalla parte opposta delle montagne a recuperare l’auto?”....Mi faccio forza e coraggio e riparto il solitaria. L’asfaltata ai piedi del Monte Vettore che porta a Forca di Presta è più lunga di quanto sembra. Sono a Sasso Tagliato, scendo velocemente e giro a sx per l’imbocco del Sentiero dei Mietitori. Ho soltanto il tempo di recuperare un po’ di fiato prima di inoltrarmi nella boscaglia. Per la prima volta in vita mia attraverso “i mietitori” sotto una pioggia battente e quel sentiero ridente e molto frequentato dagli escursionisti oggi mostra il suo volto più oscuro. Sbuco a Colle Pisciano dove seguo la interminabile traccia del G.A.S. che passa da Colle attraversando all’ombra del Vettore i fossi di Colleluce,di Casale e dell’Orinale. Arrivato ad Altino continuo in discesa fino a Tofe e finalmente, dopo chilometri e chilometri percorsi sotto temporali e sporadiche grandinate, svoltando a dx riesco a raggiungere il punto di partenza. Come anticipato all’inizio della recensione possono essere studiate diverse trame per affrontare questo giro, numerose potrebbero essere varianti e modifiche da apportare. Ma come la si voglia impostare, questa escursione richiede sicuramente molte tempo e considerevoli sforzi.

CINGHIALE 28/05/2011 San Giorgio all’Isola


http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/7705

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