Piantone DI Nardo'


  • 22.4 km

    Distance

  • 732 m

    Elevation Gain

  • 720 m

    Elevation Loss

  • 1407 m

    Max height

  • 825 m

    Min height

  • Road

  • Equip

  • Skill

  • Effort

Descrizione del percorso



L’itinerario è privo di particolari difficoltà. Il Cinghiale ha scelto di denominarlo Piantone di Nardò in omaggio al castagno più maestoso dei monti della Laga (il suo tronco misura ben 26 metri di diametro). Qualcuno lo chiama anche “ nonno castagno” questa monumentale pianta che se ne sta, chissà da quanti anni, nello stupendo castagneto poco sopra l’abitato di Morrice. In riferimento alla traccia che mi accingo a descrivervi, la visita al Piantone di Nardò può essere fatta all’inizio dell’itinerario oppure, come abbiamo scelto di fare noi, ad anello già chiuso. Partiamo dalla frazione di Morrice ed iniziamo a salire dolcemente per la s.p. n. 48 in direzione Ceppo. Raggiungiamo la frazione di Pietralta e attraversiamo, sempre tramite s.p., numerosi fossati tra i quali il Fosso del Poggio ed il Fosso del Cafaio. Pedaliamo inizialmente tra verdi prati che sovrastano il Torrente Castellano. Sulla nostra sx la Valle dell’Acera, il Colle della Cesa ed il Monte Ceraso. Sulla dx invece, lo sguardo si perde tra la Foresta di San Gerbone, il Colle Pacerolo e la Selva da Sente. Dopo essere transitati per qualche chilometro all’ombra di fitti boschi giungiamo nella località turistica del Ceppo. Ci riforniamo di acqua presso la fontana antistante l’albergo Julia e imbocchiamo il sentiero Italia che sale deciso sulla dx della struttura alberghiera. Dopo una strappo in salita ci immergiamo nell’oscuro Bosco Solagnone. Transitiamo su di un’incantevole traccia che penetra tra abeti giganti per poi salire al Monte Ceraso. Raggiunta quota 1400m si procede in veloce discesa sterrata, si esce sui prati aperti e arriviamo ad un primo crocevia. A sx è possibile tornare velocemente sulla s.p. 48 mentre a dx c’è la traccia n.328 che porta all’Ara Martese. Se ci si volta indietro si può ammirare maestoso il Pizzo di Moscio con i suoi 2411m di altezza. Proseguiamo diritti, rientriamo per un brevissimo tratto nel bosco e nuovamente scendiamo su un’altra piana. Anche qui insiste un crocevia: a sx si scende a Pietralta, prendendo a dx invece si può optare per il Fosso di Pascellata oppure per la traccia che si aggancia al mitico sentiero n.321 che porta a Fornisco. Ma noi oggi abbiamo scelto di salire al Colle la Morra, di conseguenza proseguiamo diritti per il sentiero che sale. Da quota 1380m circa inizia la discesa, totalmente immersa nei boschi, che penetra nel Fosso di Morrice. Il primo tratto in discesa si presenta abbastanza ripido e invaso da arbusti ma comunque pur sempre pedalabile e divertente. A quota 1150m si incrocia una traccia che vira verso dx, è il 321 C.A.I. che conduce a Fornisco, lo ignoriamo e continuiamo a scendere. Scivoliamo nel Fosso di Morrice mentre si iniziano a vedere una moltitudine di castagni secolari. Procediamo sempre sul sentiero principale noncuranti delle diverse tracce che si diramano da ambo i lati della strada. Scesi a quota 900 metri circa, la traccia compie una curva a sx e sale leggermente. Da questo punto abbiamo scelto di svoltare a dx per evitare una porzione di strada molto fangosa in quanto percorsa dai trattori. Dopo aver affrontato una breve discesa incrociamo la strada provinciale, svoltiamo a sx ed in pochi minuti siamo di nuovo a Morrice. Attraversiamo l’abitato e in corrispondenza di di una curva a dx, prendiamo a sx per una sterrata che sale decisa verso dei castagneti. Seguiamo l’evidente sentiero che in pochissimo tempo ci porta diritti dritti al cospetto del secolare “nonno castagno” o Piantone di Nardò. Un castagno che, se soltanto avesse il dono della parola, non potremmo far altro che sederci ai suoi piedi e rimanere incantati dai suoi racconti.


CINGHIALE 25/05/2012 Morrice (AP)

Mappa/Altimetria

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