Monte Bilancere (ferro di cavallo)


  • 38.1 km

    Distance

  • 1071 m

    Elevation Gain

  • 1438 m

    Elevation Loss

  • 1489 m

    Max height

  • 586 m

    Min height

  • Road

  • Equip

  • Skill

  • Effort

Descrizione del percorso


PREMESSA: per percorrere la presente traccia si consiglia di effettuare il recupero auto risparmiandosi così odiose pedalate su bitume e qualche centinaio di metri di dislivello.

Provenendo in macchina da Teramo, in località Villa Tordinia, si prende la strada per Cortino e la prima auto la si abbandona su uno slargo che precede l’abitato di Faieto in prossimità del ponte sul fiume. La seconda auto invece la si lascia a Pagliaroli. E’ da questo paese che inizia il nostro giro dalla forma di ferro di cavallo. Usciti dal paese si prende immediatamente a dx direzione Padula. La strada inizialmente è asfaltata ed in discesa. Si oltrepassano le frazioni di Elce ed Agnova essendo costretti a qualche tratto in leggera salita. Dopo Agnova, quando la visuale si apre decisamente sulla vallata percorsa dal fiume Tordino, appena superata una curva coperta a sx, sempre sulla nostra sx troviamo una carrareccia che sale lungo il crinale del Monte Bilancere. Il tracciato, dopo un paio di curve, inizia a farsi più ripido e se si incappa in una giornata limpida, lo spettacolo dei Monti della Laga non tarda ad andare in onda! Mentre si compie l’ascesa, il Pizzo di Moscio ed il Monte Gorzano sono chiaramente ammirabili, separati da quel posto meraviglioso (teatro di nostre incursioni) che è il Fosso della Cavata. Ma tornando all’ itinerario, raggiungiamo un piccolo rifugio degli alpini(ovviamente blindato). Ci manteniamo sempre sulla strada principale che taglia prati, radure boschive e macchie di felci. Durante il tragitto ci si può imbattere in fungaie oppure in prelibati frutti di bosco dato che la zona ne offre in quantità industriale. Il tracciato, dopo una brevissima discesa panoramica (dove a sx insiste una croce) ritorna ripido ed entra nel bosco. Saliamo ora fino ai Prati di Lame dove partono altri due sentieri meritevoli di visita. A dx il 345 porta a Macchia Tornella, a sx lo stesso sentiero scende a Fonte Spugna. Il Cinghiale però prosegue diritto mantenendosi sul 344 che punta la Forchetta di Altovia. Un bellissimo passaggio tra un’oscura pineta precede dei faticosi tratti a spinta che consentono l’ascesa dapprima alla Forchetta e sul finale al Colle della Palomba. Si percorre un vecchio sentiero nel bosco sino a toccare quota 1400m circa. Ignorata la segnaletica C.A.I. che indica Padula, usciti dal bosco, ci si immette sulla carrareccia che sale al Colle della Pietra. Appena si riprende la carrareccia troviamo una vecchia fonte dalla quale i pastori locali sconsigliano di attingere acqua da bere. Si percorre velocemente la brecciata in discesa. Fuori dalle macchie boschive la bellezza della catena del Gran Sasso è davanti ai nostri occhi mentre scendiamo all’abitato di Altovia. Ivi giunti si riprende una comoda asfaltata che incrocia la S.P. per Piano Roseto- Crognaleto. Davanti a noi, appena inizia la discesa per Casagreca, sulla dx insiste una fonte dove potersi rifornire d’acqua. Torniamo a salire su bitume, tagliamo Piano Roseto e ci dirigiamo in velocissima discesa verso San Giorgio. Passato abbondantemente il paese, bisogna tenere gli occhi aperti, in quanto si incrociano un paio di ruderi sulla sx. In particolare si passa davanti ad una piccola croce con annessa Madonnina. Da questo esatto punto parte a sx una mulattiera che scivola sulla dorsale della montagna e che, seguendola per intero, riporta addirittura a Teramo! Ci abbassiamo di quota, pedaliamo su di un pianoro e finito quest’ultimo svoltiamo a sx per un sentiero che scende vertiginosamente all’abitato di Faieto dove abbiamo inizialmente posteggiato la nostra prima auto. Adesso non ci resta che andare a recuperare l’altra auto a Pagliaroli. Per quelli come il Cinghiale (amanti della buona cucina) si consiglia una dolce sosta presso il ristorante “Il Pagliaio” di Pagliaroli dove è possibile gustare ottimi primi piatti a base di funghi porcini, l’immancabile agnello alla brace e se si è fortunati anche la famigerata “pecora alla callara”….il tutto dipende da cosa propone la signora Tecla….cuoca d’altri tempi.

CINGHIALE – CAPRA Faieto (TE)


percorrere la S.S. 80, prendere direzione Cortino e raggiungere Faieto


http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/6815

Mappa/Altimetria

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